lunedì 19 ottobre 2015

Altra Playlist, altro Trip...direzione Bristol!



  1. Unfinished Simpaty – Massive Attack (1991)
  2. Hell Is Round The Corner – Tricky (1995)
  3. Roads – Portishead (1994)
  4. This Love – Craig Armstrog (1998)
  5. Gabriel – Lamb (2001)
  6. The Sea – Morcheeba (1998)
  7. Distractions – Zero7 (2001)
  8. Human – Goldfrapp (2000)
  9. Crying – Bjork (1998)
  10. Long Snake Moan – P.J. Harvey (1995)
  11. Six Underground – Sneaker Pimps (1996)

Dopo aver visitato Philadephia, Seattle ed aver fatto un salto in Norvegia, il prossimo viaggio ha come meta Bristol, ascoltando in cuffia la nostra playlist sul TripHop.

Il trip hop è quel fenomeno musicale che si è originato a Bristol intorno al collettivo della THE WILD BUNCH. Un sound system assemblatosi nel 1983, composto per lo più da dj, e che vede come protagonisti assoluti Robert Del Naja, Grant Marshall e Andrew Vowles, che formeranno i Massive Attack, forse il gruppo più rappresentativo del fenomeno.

Siamo nel quartiere di St Pauli, Bristol UK, la musica dance ha fatto il suo dovere, è ora di cambiare. Dj dalla mentalità aperta vogliono dare un contributo alla musica leggera, creare un nuovo genere, la crew suona dischi molto originali che includono brani di ispirazione punk, r'n'b e reggae, tutto viene mixato con molta classe.
Ben presto non si accontentano di miscelari brani di altri e i ragazzi della WILD BUNCH cominciano a creare qualcosa di loro, il comune denominatore è un ritmo lento, al di sotto dei 120 bpm: il trip hop è servito.

Il primo brano della playlist per inquadrare il fenomeno è "Unfinished Simpaty" tratta dal primo album dei Massive Attack, BLUE LINES, del 1991, cantata da Shara Nelson.

Nello stesso disco appare un personaggio misterioso, fuori di testa, che avrà una relazione "strana" con una cantante minorenne. Si tratta di Tricky, più o meno membro ufficiale dei Massive Attack, collabora con il collettivo ma forse non ne fa mai parte veramente. Adrian, il suo vero nome, ha una visione più introversa e radicale del fenomeno e lo esprime nel brano che lo identifica maggiormente: "Hell is Round the Corner", dall'album d'esordio MAXINQUAYE del 1995.

Il collettivo procede senza sosta, comincia a fare proseliti, sempre in area Bristol, tanto che il genere, che raccoglie anche ballerini, writer e rapper, viene ribattezzato Bristol Sound. Geoff Barrow, un polistrumentalista che trascorre la giovinezza a Portishead, si lascia trascinare dentro a questo suono cupo 
e dalle atmosfere barocche e quando in un pub conosce una cantante esile e timida, decide di dare forma ad un suo progetto personale, i Portishead. La scelta del brano dovrebbe cadere su "Glory Box", che condivide con il precedente brano il campione estrapolato da Ike's Rap II di Isaac Hayes, è inserito nella colonna sonora di "Io Ballo da sola" di Bertolucci e la scelta sarebbe troppo banale. Terzo brano della Playlist: "Roads", dal primo album dei Portishead, DUMMY.

Tanti musicisti sono attratti dal fenomeno di Bristol, a metà degli anni 90 le sirene dei musicisti
Trip Hop sono forti e irresistibili. Craig Armstrong, compositore scozzese dedito in particolare alla realizzazione di colonne sonore, cade nella "trappola" e collabora con i Massive Attack nell'album Protection e finisce con il realizzare almeno 2 album (THE SPACE BETWEEN US e AS IF TO NOTHING) di chiara ispirazione Bristol Sound. Per questo, anche per ammorbidire la playlist, darle un tono più romantico e dolce, il quarto brano è "This Love" dal disco THE SPACE BETWEEN US.

Entriamo dei primi anni del 2000, si comincia già a parlare di post Trip Hop. In effetti il fenomeno assume una connotazione più "pop", ma non perde importanza e fascino. In questo contesto mi vengono in mente 2 gruppi: i Lamb e i Morcheeba. Senza perdere tempo a presentarli, il modo migliore per conoscere la musica è ascoltarla.

Quarto e quinto brano della Playlist: Gabriel dall'album WHAT SOUND dei Lamb e Sea dei Morcheeba, inserito nell'album THE BIG CALM.

Nello stesso anno in cui viene pubblicato WHAT SOUND dei Lamb esce anche SIMPLE THINGS degli Zero7, duo musicale dedito alla musica elettronica, aperto alle sonorità degli anni 70.

Il Sesto brano è "Distraction", che accompagna la leggerezza e la raffinatezza delle canzoni precedenti, lasciando spazio ai nostri sogni.

Il trip hop acquista sempre più spessore: malinconia, tristezza, passione, amore, nostalgia e tutte le sfumature dell''animo umano vengono espresse dai suoni di questo genere che, molto probabilmente, fra dieci – quindici anni rivaluteremo, come è successo per il punk, il progressive e il rock psichedelico. Goldfrapp rappresenta bene il fenomeno e l'album FELT MOUNTAIN rende l'idea di ciò di cui parlo. Il brano scelto è "Human", per i suoi arrangiamenti molto curati.

Molto vicina a Goldfrapp è Björk. Con lei il Trip Hop esce dai confini dell'Inghilterra. Cantante, compositrice e polistrumentista abbraccia, nella sua eclettica carriera, anche il Bristol Sound. Servono poche parole: "Crying", dall'album DEBUT del 1993.

Siamo entrati nel filone femminile e in questo contesto mi viene in mente PJ Harvey, il porno del Bristol Sound, visto i suoi testi a luci rosse. Irriverente, aggressiva, mai banale. Una donna che sa il fatto suo non poteva non finire nella Playlist. Il brano: "Long snake moan" dall'album TO BRING YOU TO MY LOVE, del 1995.

Forse è il caso di stemperare gli animi e tornare alla quiete, con i piedi per terra: Sneaker Pimps "Six Underground", album BECOMING X, metà anni 90.

Alla prossima Playlist, alle prossime storie...

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