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sabato 15 ottobre 2016

Guest Selection - La macchina e l´idea di libertà, riflessioni sonore

La musica fornisce splendide occasioni di incontro, racconta storie, suscita emozioni: elementi che si fondano con l'obiettivo che qui ci siamo prefissati, ovvero condividere i nostri ascolti e scoprirne di nuovi.

Ogni tanto offriamo il nostro spazio su questo blog a chi ha voglia di darci una mano, di svelarci una piccola porzione della "sua" musica, ringrazio ancora QueenForeverBlog per il loro articolo (qui).

Oggi ospitiamo i ragazzi di staimusic.com e le loro riflessioni sonore, una interessante analisi  sul ruolo della musica e sul contrasto che riesce ad esternare.
Passo il microfono, o per meglio dire la tastiera :-)


"La bellezza di dare gas con l´acceleratore e ritrovarsi di fronte un paesaggio mozzafiato...questa è libertà"

Lato A – Il sogno, belle canzoni rockeggianti che illudono
Questa playlist vuole riprodurre l'aspetto sano di quel sentimento di rabbia repressa - tipico del Rock - che si fomenta ogni mattina sulle vie cementate delle città, che contrasta pungente col sogno americano “on the road”, fatto di strade libere e canzoni indipendenti.
Stiamo, in fin dei conti, inconsciamente vivendo una nuova forma di schiavitù, non più manipolata e forzata, ma puramente volontaria. Ogni mattina consci della tortura che ci spetta, scendiamo col nostro secchiello di acqua calda, tremanti buttiamo il liquido bollente sul vetro ghiacciato e insicuri ripetiamo gli stessi orribili passi: entriamo in macchina, ci leghiamo la cintura, mettiamo in moto e con la mano destra accendiamo la radio.
Il flusso sonoro sarà una unica piatta colonna sonora di quel lungo tragitto che ci porta dritto alla nostra scrivania e che ci mangia costantemente i minuti alla nostra triste vita.
Cerchiamo di darci la carica, ci sproniamo a vicenda, soli in macchina, insieme nelle code mattutine.
Mentre la grigia neve ai bordi della strada e la nebbia sul parabrezza catturano la nostra attenzione, entra dagli spifferi un freddo che contrasta con il calore che cercano di darci le voci monotone della radio.
Ci lamentiamo silenziosamente, ma siamo schiavi di questa eterna falsa solidarietà sonora e ogni mattina ci ritroviamo lí, dietro i fari di un´altra macchina, inscatolati e ipnotizzati dalla musica che fuoriesce dallo stereo.
Questa playlist vuole riprodurre quel sentimento.

Canned Heat - On The Road Again

Free - All Right Now

Doors - Roadhouse Blues

Iggy Pop - The Passengers


David Bowie - Rebel Rebel

Talking Heads - Psyco Killer


Steppenwolf - Born To Be Wild

Lato B – La fredda realtá, banali canzoni pop che ci sorvegliano

Adele - Rolling In The Deep


Rihanna - Diamonds

David Guetta ft Sia - Titanium

Madonna - Ray Of Light

Cher - Believe

Natalie Imbruglia - Torn

Questo lato B é volutamente e ricercatamente un elogio alla Radio attuale: una schifezza pop.
Indegnamente ci danno uno schiaffo commerciale che ci presenta la realtà come é, senza troppe illusioni: una accozzaglia di input rapidi e continui che non lasciano tempo alla nostra mente di rilassarci e di pensare. Ma siamo sempre spremuti da continui e ininterrotti messaggi che saturano il nostro cervello. Oramai non siamo piú neanche capaci di leggere un libro e di immaginarci storie. Questa é la nostra torbida schiavitú.

Realizzare la nostra repressa situazione é come renderci conto di un amore finito. Qualcosa che ci é stato tolto senza la nostra volontá: la idea di libertá.

Lato C – Triste pezzo finale

“So che un giorno avrai una splendida vita, So che sarai il sole nel cielo di qualcun altro, ma perchè Perchè, perchè non può essere, non può essere il mio”
Pearl Jam, Black




mercoledì 13 gennaio 2016

1977

Il 1977 è stato un anno di transizione per la musica. Il Prog-Rock è stato definitivamente soppiantato dal Punk. Si affaccia alla porte la New Wave di David Bowie e Brian Eno, che pubblicano delle vere e proprie perle della musica rock, destinate a lasciare il segno e ad aprire nuovi sentieri musicali. David Bowie apre la sua "trilogia berlinese" con Low, che viene pubblicato nel Gennaio del 1977, cui segue a fine anno "Heroes", la trilogia verrà chiusa nel 1979 con "Lodger". Brian Eno non è da meno, trasferitosi a Berlino con gli amici Bowie e Fripp concepisce "Before And After Science".
Ancora, nello stesso anno è da segnalare la pubblicazione di "News Of The World", sesto album dei Queen, all'interno del quale si trovano le 2 tracce più note della band: "We Will Rock You" e "We Are The Champion".
Resiste ancora il filone della musica psichedelica, soprattutto grazie ai Pink Floyd, ispirati in quell'anno da "La Fattoria degli Animali" di George Orwell, in un disco che si prende una pausa dal grande successo (non ancora esaurito) di "The Dark side Of The Moon" e "Wish You Were Here", anticipando le sonorità di "The Wall".
La Disco Music intanto impazza e la "febbre del sabato sera" trasforma tutti gli uomini normali in provetti ballerini.
In tutto questo trambusto nel sottosuolo, a fare più rumore di tutti ci sono i gruppi Punk che salgono sul palco mostrando (solo a scopo provocatorio) svastiche e mostrando magliette con scritto "Io Odio i Pink Floyd".
In Italia?  "Amarsi un po'" di Lucio Battisti è in vetta alle classifiche di vendita e gradimento e le hit parade sono piene di Celentano, Iva Zanicchi e Memo Remigi. Nella Playlist di oggi non ci finirà nessuno di questi.. ma Alan Sorrenti con "Figli delle Stelle", dall'album omonimo in cui il cantautore dopo i fasti del periodo progressivo si dedica ad un sound più orecchiabile, in pieno stile da sala da ballo e quindi decisamente più pop.


Intanto, nell'Agosto di quell'anno, lascia questa Terra il Re, Elvis Presley, e la Playlist si chiude proprio con lui..
Buon Ascolto

lunedì 11 gennaio 2016

Il Duca Bianco è tra noi!

Qui la playlist su Spotify



Tre giorni fa aveva compiuto 69 anni, nello stesso giorno era uscito Blackstar, il suo ultimo album, resterà il suo testamento.
La sua personalità artistica si è affermata attraverso tante "personalità" e tante "trasformazioni ". 
Il primo dei suoi alter ego scenici, Ziggy Stardust, un extraterrestre bisessuale e androgino trasformato in rockstar, fra teatro kabuki e fantascienza, fece di Bowie un portavoce della libertà sessuale. Ma è solo uno dei tanti alter ego di Bowie, da Aladdin Sane al Duca Bianco, una continua reinvenzione di se stesso che gli ha permesso di mostrare varie sfaccettature della sua arte nel corso della sua prolifica carriera. 
Resterà uno dei pochi artisti in grado di conciliare rock e teatro, pop e avanguardia, ambiguità sessuale e arti visive, trasgressione e letteratura.
Ma l'unico modo per raccontare un musicista é lasciare spazio alla sua musica.
#siamoinonda.