giovedì 28 gennaio 2016

Trip Hop is not dead



C'era una volta il Trip Hop, fenomeno di cui questo blog si è già occupato(qui il link per l'articolo). C'era una volta e continua ad essere grazie a personaggi come Tricky
Originariamente aggregato ai Massive Attack e considerato il quinto membro della band, senza mai farne veramente parte, si dedica subito alla carriera solista pubblicando un disco (Maxinquaye) in memoria della mamma, morta suicida quando Adrian (il vero nome di Tricky) aveva solo 4 anni.
Nella carriera di questo artista si sono susseguiti alti e bassi e, malgrado la qualità della musica  da lui prodotta non si sia mai ridotta, il grande successo non è mai veramente arrivato. Mancanza di successo, o del grosso successo, che si deve imputare alla moda, che ha metabolizzato e digerito il fenomeno Trip Hop fino a tritarlo dentro la macchina del pop. Finito nelle grinfie di produttori musicali attratti più dal danaro che dalla qualità artistica, è diventato quasi un succedaneo della musica elettronica di natura dance.
In questi giorni Tricky pubblica il suo ennesimo lavoro, che non brilla per bellezza, ma che ha il pregio di inglobare suoni di natura diversa che strizzano l'occhio all'Hip Hop, al Dub e altri suoni elettronici. Un disco dal sapore acido che è preferibile ascoltare la sera. Un prodotto diverso da quanto propone il mercato in questo momento, in attesa che i superstiti dei Massive Attack pubblichino il loro nuovo disco, atteso in questi giorni.

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