mercoledì 20 gennaio 2016

Il 2015 su Ondarock

Qui la playlist su Spotify
Anche quest'anno Ondarock.it propone - qui - una playlist con la musica più interessante pubblicata lo scorso anno.
Come prevedibile, il risultato è molto eterogeneo e molto vario, difficilmente chi l'ascolta non troverà almeno un paio di brani di suo gradimento.
In ogni caso l'operazione, offrire una vetrina al meglio del 2015, è utile per scoprire qualche album sfuggitovi, infatti il consiglio è di passare dall'ascolto del singolo brano a quello del disco da cui è tratto (piacevole scoperta il disco di Mark Ronson).
"...Dalle ballate noir di Lana Del Rey in Luna di miele al folk spoglio del Sufjan Stevens di "Carrie & Lowell" che ha sedotto il forum, dalle atmosfere trasognate di Julia Holtere Susanne Sundfør alle rivelazioni Algiers e Aisha Devi, dalla stella nera di Chelsea Wolfe e Soft Moon al folgorante debutto di Benjamin Clementine, primo disco del mese dell'anno e preferito della redazione: una lunga carrellata che cerca di ripercorrere, attraverso le preferenze di OndaRock, anche i generi più interessanti emersi in un anno segnato da importanti ritorni e da alcuni giovani talenti da tenere d'occhio...".
Un avviso doveroso: nella playlist troverete solo musica, quindi non ci sarà traccia dei prodotti meramente commerciali che ci propinano le varie radio, che nulla hanno a che fare con la musica se non l'uso strumentale - gioco di parole non a caso - delle sette note.
Buon ascolto e grazie ad Ondarock!

martedì 19 gennaio 2016

Il portiere dell'Hotel California

I grandi personaggi della musica sembra si stiano dando appuntamento in Paradiso
Dopo la perdita di Bowie di qualche giorno fa, oggi, a lasciarci, all'età di 67 anni è Glenn Frey, chitarrista e fondatore, assieme a Don Henley, Bernie Leadon e Randy Meisner, degli Eagles
Questo triste evento per la musica, può trasformarsi in un pretesto per riascoltare non solo i successi degli Eagles, fra tutti l'intramontabile Hotel California, ma anche brani appartenenti a band della stessa area. Gruppi ancorati a quel sound tipico degli States che profuma di polvere e asfalto. 
I Toto, la Steve Miller Band, ma anche i Dire Straits, infatti, hanno sempre dato l'idea di grandi carovane in movimento continuo, alla ricerca dell'avventura o di un palco su cui piazzare il tendone del grande circo della musica.
Dopo tanto girovagare, Glenn, avrà trovato il suo palco definitivo. Non avremo la possibilità di sentirlo dal vivo mai più, ma lui resterà sempre con noi. Ciao Glenn...
Qui sotto la Playlist dedicata a Glenn Frey e il video di una delle più belle versioni LIVE degli Eagles

domenica 17 gennaio 2016

La Playlist del Megafono - Nessun Alibi

Il 15 Gennaio è uscito il nuovo singolo - qui su Spotify - di Daniele Silvestri, a breve seguiranno album (l'ultimo S.C.O.T.C.H. è uscito nel 2011) ed un attesissimo - almeno da me - tour.
Non avendo altri indizi verso quale musica si dirigerà il nuovo lavoro di Silvestri, per adesso possiamo solo cogliere una citazione, voluta o meno, verso le sonorità tipiche dei poliziotteschi ( c.f.r. Calibro 35 - Italia a mano armata)
“Mi sono ritrovato sommerso da un entusiasmo e da una voglia di fare musica che non sentivo da tanto – ha raccontato Daniele annunciando l’uscita del disco - forse dai tempi de “Il dado”, la stessa energia e la stessa urgenza creativa”.
E continua: “Da una parte c'è il suono il "sound" si direbbe, che è quello della band "inventata dal nulla" la scorsa estate, con cui ho registrato la maggior parte delle tracce di questo corposissimo disco che sto finendo in questi giorni. Dall'altra la mia personale infatuazione per il gioco quasi enigmistico nell'uso delle parole, le assonanze, le allitterazioni... E infine il tema, più o meno sotterraneo: la politica dell'emergenza, perfetto alibi per le peggiori malefatte perpetrate nel nostro paese (e non solo). Dalle truppe russe sul suolo ucraino, al nostro terzo governo consecutivo senza passare per il voto. E in questo scenario tanti personaggi di chiarissima fama e scarsissimi scrupoli che sembrano svolazzare lieti e intoccabili, leggeri e rapidi come colibrì che succhiano il nettare ovunque ne trovino, tanto hanno sempre un alibi pronto da esibire all'occorrenza.”

Spulciando tra le varie news su Silvestri, dando libero sfogo allo stalker che c'è in ognuno di noi e che trova nella rete il suo habitat ideale, ho trovato sul profilo Spotify dell'artista una playlist - Qui il link su Spotify - da lui compilata.
Fingendo che l'abbia preparata per il nostro blog :-) vi auguro buon ascolto!

sabato 16 gennaio 2016

Toga Toga Toga!!

Qui la playlist su Spotify
Animal House ha creato il mito dei toga party, guardando le (dis)avventure della confraternita DeltaTauChi, un po' tutti -da liceali- abbiamo aspettato l'università e le sue feste "a sbarco", sperando che Blutarsky non distruggesse l'appartamento.
Voglio schivare qualsiasi operazione nostalgia omettendo i racconti su cosa si organizzava, in ogni caso era impossibile essere al livello di Blutarsky e co.
Quello che resta è sempre la musica, per questo abbiamo cercato di ricostruire quale potrebbe essere stata la scaletta musicale del TogaParty organizzato alla Delta House; nonostante la pellicola di John Landis sia ambientata nel 1962, abbiamo messo da parte qualsivoglia rigidità cronologica, lasciando libero sfogo ad una sana ispirazione anacronistica.


Apriamo con Shout degli Isley Brothers e mandiamo tutti a casa con Let's Stay Togheter di Al Green, in mezzo il sano Rock&Roll di Little Richard, di Carl Perkins, surfando con i fratelli Wilson.
La musica in quegli anni iniziava a rappresentare la voglia di cambiamento e di ribellione delle nuove generazioni, attirando l'ostilità di chi non riusciva o non voleva comprendere il ruolo che la musica si apprestava a ricoprire.
Eravamo, siamo e saremo una gioventù bruciata!

mercoledì 13 gennaio 2016

1977

Il 1977 è stato un anno di transizione per la musica. Il Prog-Rock è stato definitivamente soppiantato dal Punk. Si affaccia alla porte la New Wave di David Bowie e Brian Eno, che pubblicano delle vere e proprie perle della musica rock, destinate a lasciare il segno e ad aprire nuovi sentieri musicali. David Bowie apre la sua "trilogia berlinese" con Low, che viene pubblicato nel Gennaio del 1977, cui segue a fine anno "Heroes", la trilogia verrà chiusa nel 1979 con "Lodger". Brian Eno non è da meno, trasferitosi a Berlino con gli amici Bowie e Fripp concepisce "Before And After Science".
Ancora, nello stesso anno è da segnalare la pubblicazione di "News Of The World", sesto album dei Queen, all'interno del quale si trovano le 2 tracce più note della band: "We Will Rock You" e "We Are The Champion".
Resiste ancora il filone della musica psichedelica, soprattutto grazie ai Pink Floyd, ispirati in quell'anno da "La Fattoria degli Animali" di George Orwell, in un disco che si prende una pausa dal grande successo (non ancora esaurito) di "The Dark side Of The Moon" e "Wish You Were Here", anticipando le sonorità di "The Wall".
La Disco Music intanto impazza e la "febbre del sabato sera" trasforma tutti gli uomini normali in provetti ballerini.
In tutto questo trambusto nel sottosuolo, a fare più rumore di tutti ci sono i gruppi Punk che salgono sul palco mostrando (solo a scopo provocatorio) svastiche e mostrando magliette con scritto "Io Odio i Pink Floyd".
In Italia?  "Amarsi un po'" di Lucio Battisti è in vetta alle classifiche di vendita e gradimento e le hit parade sono piene di Celentano, Iva Zanicchi e Memo Remigi. Nella Playlist di oggi non ci finirà nessuno di questi.. ma Alan Sorrenti con "Figli delle Stelle", dall'album omonimo in cui il cantautore dopo i fasti del periodo progressivo si dedica ad un sound più orecchiabile, in pieno stile da sala da ballo e quindi decisamente più pop.


Intanto, nell'Agosto di quell'anno, lascia questa Terra il Re, Elvis Presley, e la Playlist si chiude proprio con lui..
Buon Ascolto

lunedì 11 gennaio 2016

Il Duca Bianco è tra noi!

Qui la playlist su Spotify



Tre giorni fa aveva compiuto 69 anni, nello stesso giorno era uscito Blackstar, il suo ultimo album, resterà il suo testamento.
La sua personalità artistica si è affermata attraverso tante "personalità" e tante "trasformazioni ". 
Il primo dei suoi alter ego scenici, Ziggy Stardust, un extraterrestre bisessuale e androgino trasformato in rockstar, fra teatro kabuki e fantascienza, fece di Bowie un portavoce della libertà sessuale. Ma è solo uno dei tanti alter ego di Bowie, da Aladdin Sane al Duca Bianco, una continua reinvenzione di se stesso che gli ha permesso di mostrare varie sfaccettature della sua arte nel corso della sua prolifica carriera. 
Resterà uno dei pochi artisti in grado di conciliare rock e teatro, pop e avanguardia, ambiguità sessuale e arti visive, trasgressione e letteratura.
Ma l'unico modo per raccontare un musicista é lasciare spazio alla sua musica.
#siamoinonda.

sabato 9 gennaio 2016

Playlist 2016

1) Nulla Fermera Il Talento e La Passione
post 09/01/2016


2) Il Duca Bianco è tra noi
post 11/01/2016

post 16/01/2016

post 17/01/2016


post 19/01/2016


post 20/01/2016


post 26/01/2016


post 02/02/2016

Nulla fermerà il talento e la passione!

Il New York Time, qualche anno fa, lo ha definito uno dei song-writer più talentuosi degli ultimi tempi.


Ha suonato con Bono, Bruce Springsteen, Pete Townshend, Lou Reed, Jim Jarmush e tanti altri.

Pubblica il suo primo album nel 1981, poi, per problemi legali con la casa discografica, resta al palo per 10 anni e si ripresenta al pubblico solo nel 1991 con l'album "Streets Of New York", grazie al quale riceve diversi riconoscimenti.

È con l'album "American Ride" del 2013 che sbanca. Considerato, fra le altre cose, "Best Rock Album of the Year", è, forse, il disco che più lo rappresenta. Disco solido, senza una traccia "debole", colpisce dal primo brano e si ascolta fino alla fine senza mai stancare.

Il personaggio misterioso di oggi è Willie Nile, sfortunato e talentuoso artista newyorkese, legato al folk americano e amante della musica rock fino al midollo.

Un grande performer dal vivo, grazie anche alla sua capacità di suonare diversi strumenti, scrive liriche originali e orientate verso il concetto di viaggio. 

Un ascolto leggero, ma pieno di entusiasmo e passione e, se volete, ad un prezzo irrisorio, viene anche a suonare a casa vostra! (vedi sito ufficiale...)


Willie Nile sul palco in compagnia del Boss

martedì 5 gennaio 2016

Playlist 2015

1) Il Grunge - Part I
post 15/10/2015

post 19/10/2015

post 21/10/2015
post 25/10/2015

post 29/10/2015

post 31/10/2015

post 01/11/2015

post 02/11/2015

10) O.S.T. Bside
post 03/11/2015



post 08/11/2015


post 10/11/2015



post 14/11/2015

post 20/11/2015

post 21/11/2015

post 25/11/2015

post 29/11/2015

post 12/12/2015

post 27/12/2015

Album 2016


post 28/01/2016

lunedì 4 gennaio 2016

From Here To Eternity ... e poi arrivò Giovanni Giorgio!


Forse senza il sintetizzatore non avremmo conosciuto "questo" Giorgio Moroder e non avremmo potuto scoprire quanto possa essere coinvolgente l'elettronica: per fortuna questo what if non si è verificato e noi possiamo gustarci From Here To Eternity, l'album che ha lanciato definitivamente nella grande musica uno dei compositori italiani più influenti di sempre nella storia del pop.
Da lui in poi saranno molti gli artisti dietro una tastiera, da Jean Michel Jarre ai Royksopp, dai Daft Punk ai Chemical Brothers.

Ecco il degno omaggio firmato dai Daft Punk, ecco il Sound Of The Future (*):

"From Here To Eternity", firmato semplicemente come "Giorgio", dura una trentina di minuti, e corre come un treno dall'inizio alla fine. È composto da otto tracce, otto piccole suite di pop-metallico dai potenti bassi decisi e dalle sorprendenti aperture vocali melodich(Cit. OndaRock).

Prima di passare all'ascolto dell'album su Spotify, per comprendere il personaggio, suggerisco di guardare il video (qui sotto postato) che mostra il Giorgio Moroder di fine anni 70, occhiali da sole, baffoni e la sua tuta "da sera".

(*) qui il testo di Giorgio By Moroder
When I was fifteen, sixteen when I started really to play the guitar
I definitely wanted to become a musician
It was almost impossible because the dream was so big
I didn't see any chance because I was living in a little town, I was studying.
And when I finally broke away from school and became I musician
I thought "well I may have a bit of a chance"
Because all I every wanted to do is music but not only play music
But compose music.
At that time, in Germany, in 1969-70, they already had discotheques
So I would take my car and go to a discotheque and sing maybe 30 minutes
I think I had about 7-8 songs. I would partially sleep in the car
Because I didn't want to drive home and that help me for about almost 2 years
To survive. I
n the beginning,
I wanted to do a album with the sound of the 50s,
the sound of the 60s, of the 70s and then have a sound of the future.
And I said: "Wait a second?
I know the synthesizer, why don't I use the synthesizer which is the sound of the future."
And I didn't have any idea what to do but I knew I needed a click so we put a click on the 24 track
which was then synch to the moog modular.
I knew that it could be a sound of the future but I didn't realise how much impact it would be.
My name is Giovanni Giorgio, but everybody calls me Giorgio.
You want to free your mind about a concept of harmony and of music being correct,
you can do whatever you want.
So nobody told me what to do,
and there was no preconception of what to do.

domenica 27 dicembre 2015

Essential Stevie Wonder



Molti artisti, in particolar modo gli interpreti della soul music, sono apparentemente sconosciuti e/o dimenticati dal grande pubblico, che ha consapevolezza a stento dell'esistenza di alcuni, non riuscendo a fornire comunque un breve elenco dei brani più rappresentativi.

Ritengo che questa premessa riesca a fotografare l'attuale dimensione musicale di Stevie Wonder, musicista magari conosciuto ai più, ma la cui opera resta in parte dimenticata, sminuendo l'esatta portata del valore innovativo della sua musica.


Molti suoi brani li abbiamo ascoltati, senza saperlo, in spot ed in numerose colonne sonore, tra cui spicca l'enorme successo di I Just Called To Say I Love You, tratto dalla Signora in Rosso, divertente commedia anni 80.
Ci sono artisti la cui presenza è talmente persistente nella nostra vita, nei nostri ricordi, da sminuirne in qualche modo la grandezza.

Indubbiamente Stevie Wonder, per alcuni aspetti compositivi, ha dato un con­tri­bu­to molto importante alla musica contemporanea, riuscendo a contaminare ed arricchire il Pop, mi­sce­lan­do Soul, Funky, Jazz e R&B



Piccola premessa, la nascita del musicista Stevie Wonder è stata preceduta dall'affermazione di Little Stevie, periodo musicale nel quale era già possibile intravedere le potenzialità del Grande Stevie, po­li-stru­men­ti­sta dal ta­len­to na­tu­ra­le, che cavalcherà 40 anni di musica.

Nella playlist proposta abbiamo cercato di riassumere la carriera e le varie fasi dell'artista, omettendo sicuramente brani significativi, con la consapevolezza che l'unico modo per conoscerlo veramente è assistere ad un suo concerto.

Negli ultimi anni, due live mi hanno particolarmente colpito - e ve li consiglio - Live At Last, tenutosi a Londra nel 2008, e Rock In Rio IV del 2011.
Buon ascolt e buona visione... 
#siamoinonda !!


sabato 12 dicembre 2015

I giganti gentili della musica rock

Creare una Playlist sui generi Prog-Rock e Rock Psichedelico non è cosa semplice. Ad escludere un brano dalla compilation o scegliere un gruppo al posto di un altro, sembra di fare peccato, un torto ad una band che ha segnato la storia della musica (poco) leggera.
Di certo mi accorgerò fra qualche settimana, o mi farete notare facendomi sentire incompetente nel campo della musica, che avrei potuto mettere questo brano o quello, piuttosto che citare un gruppo in questo articolo.
Questa premessa è fondamentale, perché la difficoltà nel selezionare i brani è stata davvero elevata e ha necessitato di un riascolto, molto piacevoli, di dischi fondamentali nella storia della musica rock.
La Playlist si potrebbe aprire con i Beach Boys, che, per quanto distanti dal fenomeno Prog e Psichedelico, sono stati i primi a sfruttare lo studio di registrazione come luogo in cui sperimentare nuove sonorità ed aprirsi all'utilizzo di strumenti differenti da quelli tradizionalmente utilizzati. La loro esperienza è stata poi raccolta dai Bealtes e, come ogni attento ascoltatore di musica sa, da quello è nato il nuovo sound dei Fab Four e che portò alla realizzazione di "Sgt Pepper's Lonely Heart Club Band". La citazione Beatles è fondamentale, visto che su Spotify non esiste un profile della band di Liverpool e per questo nessun brano, compresa "Lucy In The Sky With Diamond"  verrà mai introdotto in questa Playlist.
Questo è il Big Bang di un fenomeno che raccoglie proseliti sia in Europa che negli Stati Uniti, portando molti musicisti ad uscire dal loro guscio e presentarsi al pubblico mostrando il loro talento.
Di fatto i due fenomeni, Prog e Psichedelico, sarebbero 2 cose distinte. Con il primo, il Pro-Rock, cosa quasi esclusiva dell'Europa, e lo Psichedelico diviso a metà fra il Vecchio Continente e gli Stati Uniti.Teoricamente una via di separazione potrebbe essere inquadrata sull'uso e abuso di sostanze ad azione psicotropa da parte dei musicisti. Allora, se il brano, o l'intero album, scaturisce da visioni magnifiche che si materializzano a seguito dell'assunzione di derivati dell'acido lisergico, quella è musica Psichedelica, altrimenti è Prog. Nella realtà sappiamo benissimo che il consumo di certe sostanze da parte degli artisti degli anni 60 - 70 era talmente diffuso, che forse tutta la produzione musicale del tempo è stata creata in qualche laboratorio di sintesi non proprio lecito. La mia posizione è quella di non far caso al fatto che si tratti di Prog, Psichedelico o cose del genere e non lasciare che un sostantivo rinchiuda in un carcere ideale una fantastica produzione musicale alla cui base c'era un forte senso di libertà. D'altronde alcuni gruppi si esprimono con un linguaggio psichedelico in una loro prima fase e poi procedono verso il Prog, abbracciando un altro fenomeno tipico di quegli anni, quello dei concept album. È quello fanno i Pink Floyd, che fino a quando il fantasma di Syd Barret aleggia sulle teste degli altri componenti, suonano Psichedelico e che ad un certo punto realizzano "Dark Side of The Moon", forse più Prog che Psichedelico. C'è poi la questione di quei gruppi Psichedelici che si separano e originano dei gruppi Prog. Questo è il caso degli Yes, che si originano dalla scissione di 3 gruppi psichedelici.
Anche la copertina del disco è un'opera d'arte e deve essere adeguata  al contenuto del disco. Qui un particolare dell'album dei  Genesis "Selling England By The Pound" curato da Betty Swanwick.
Insomma che sia Progressivo o Psichedelico, questo periodo musicale è ricordato dagli appassionati come il più prolifico per la musica, ma soprattutto è stato il momento in cui la qualità della musica proposta e la quantità dei dischi venduta coincideva, cosa che non succederà mai più nel mondo artistico-musicale in cui l'importanza del ricavato supera di molto l'importanza dei contenuti.



Altro profilo mancante su Spotify è quello di King Crimson,
 in questo video una esibizione live del gruppo, col brano che
 apre il disco "In The Court Of The Crimson King"



Dopo tante parole, in fondo a tutto, a voi la Playlist. Buon ascolto!

mercoledì 2 dicembre 2015

Guest Selection - Part II

Con questo siamo già al secondo capitolo "Guest Selection", ancora l'amica Martina che ci ha preso gusto e per il blog è un piacere ri-pubblicarle una recensione.
Ecco un altro album che amo.
Black Sands-Bonobo.
Nonostante non sia una fautrice dell'elettronica, questo album è riuscito a trasmettermi ottime emozioni, tanto da annoverarlo tra i miei album preferiti in assoluto.
Album decisamente vario, non monotono, adatto a diversi momenti della giornata...
Contiene pezzi "notturni" (come Black Sands), collaborazioni importanti (Andreya Triana, artista dalla voce stupenda ed estremamente sensuale), pezzi che sono adatti alla corsa poichè il ritmo è trascinante e spesso molto coinvolgente, quindi perfetto per questo scopo (tra le altre spicca "We Could Forever").
Insomma..
Un album a mio avviso molto interessante.
Buon Ascolto!

Album 2015

1) The War On Drugs - Lost In The Dream
post 11/10/2015 


3) The Last Hurrah!! - Mudflowers 
post 17/10/2015


5) Adem - Seconds are acorns
post 26/10/2015

6) The Alan Parsons Project - I Robot
post 27/10/2015

7) Jamie Woon - Making Time
post 5/11/2015

8) Thievery Corporation - Culture of Fear 
post 18/11/2015

9) Dark Side of The Moon
post 27/11/2015

10) Titus Andronicus - The Most Lamentable Tragedy 
post 30/11/2015


post 2/12/2015